
Clamoroso al Foro Italico: un test antidoping scompare per tre settimane, colpa di un caffè rovesciato
Roma – Un episodio tanto assurdo quanto surreale ha scosso il mondo del tennis internazionale, con epicentro al recente Internazionali BNL d’Italia. Un test antidoping, effettuato di routine durante il torneo, è misteriosamente scomparso per ben tre settimane, alimentando voci di manomissioni e coperture ai piani alti. Ma la verità, come spesso accade, è stata ancora più incredibile delle ipotesi: un tecnico di laboratorio ha ammesso di aver accidentalmente rovesciato del caffè espresso sul file cartaceo contenente i risultati e, preso dal panico, ha deciso di nascondere l’incidente al proprio superiore.
Secondo quanto ricostruito, il test in questione apparteneva a uno dei top 10 giocatori del ranking ATP, il cui nome non è stato ancora rivelato ufficialmente. Dopo il prelievo effettuato il giorno del match, il campione biologico era stato regolarmente analizzato, ma la documentazione associata è risultata irreperibile durante il processo di validazione finale. Questo ha generato un allarme immediato tra i responsabili antidoping, che hanno avviato un’indagine interna.
Durante gli interrogatori, un tecnico di laboratorio ha infine confessato: «Ho rovesciato il mio espresso sulla scrivania, e il file si è macchiato completamente. Mi sono spaventato, pensavo di poter perdere il lavoro. Così l’ho nascosto nel cassetto e ho finto di non saperne nulla.»
La direzione del torneo ha definito l’episodio “gravissimo, ma fortunatamente privo di conseguenze disciplinari”, poiché il test non ha rilevato sostanze proibite. Tuttavia, l’incidente ha sollevato forti critiche verso le procedure interne di controllo e archiviazione dei documenti.
La WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) ha già annunciato una revisione del protocollo in collaborazione con la FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel), sottolineando come “anche i piccoli errori umani possano mettere in discussione l’integrità dello sport”.
Nel frattempo, i social sono stati inondati di meme sul “doping al gusto espresso” e sull’effetto “mocha masking”. Il mondo del tennis ride, ma la credibilità delle istituzioni barcolla.